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Onicocriptosi (unghia incarnita)

L’unghia incarnita è una condizione podologica di ricorrenza frequente nei nostri studi podologici, in quanto può limitare seriamente la deambulazione o l’attività sportiva ed indurre processi infettivi piuttosto severi e pericolosi, specialmente nei pazienti anziani, diabetici o con compromissione del circolo sanguigno.

Una porzione di unghia, detta spicola, tende a penetrare nel tessuto cutaneo circostante, detto perionichio causando inizialmente eritema, gonfiore e dolore e se non trattata si può arrivare fino alla formazione di un granuloma piogenico con essudazione ed infezione.

È colpito soprattutto l’alluce ma può manifestarsi anche nelle dita minori, prevalentemente negli uomini e negli adolescenti tra I e II decade di vita, ma può interessare qualsiasi fascia d’età.

Le cause più comuni sono:

  • Taglio errato con forbice o strumenti non adatti
  • Iperidrosi
  • Calzature strette o poco idonee
  • Traumi diretti
  • Alterazioni della deambulazione e dell’anatomia del piede (es alluce valgo)
  • Sovrappeso
  • Conformazione o spessore della lamina ungueale
  • Cause iatrogene

Per la prevenzione e il trattamento dell’onicocriptosi, il podologo si rivela una figura di indispensabile importanza.

La falsa credenza per eccellenza da evitare in questi casi è il PEDILUVIO, in quanto causa un indebolimento della cute circostante l’unghia, favorendone ancor di più la penetrazione della lamina ungueale e facilitando la formazione di un processo infettivo acuto.

Il primo passaggio da attuare è necessariamente una buona antisepsi con un detergente antibatterico, la rimozione della spicola ungueale e il trattamento di un eventuale granuloma tramite gel astringente o altri preparati. Dopo aver trattato la fase acuta, si indaga sull’eziologia che può essere multifattoriale.

La nostra esperienza in biomeccanica ci porta sempre a dare molta attenzione questa causa, in quanto trattando le alterazioni della deambulazione tramite ortesi plantari o suolette con correzioni avampodaliche spesso si risolvono recidive frequenti.

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articolo a cura di

Dott.ssa Elisa Sparascio

La Dott.ssa Sparascio si è laureata con 110/110 e lode in Podologia nel 2020 presso l’Università degli Studi di Pisa e in Tecniche ortopediche presso l’Università di Genova nel 2014 con la medesima votazione. Durante gli anni universitari ha svolto tirocinio presso l’A.O.UP. Pisana nell’Ambulatorio di Podologia e del Piede Diabetico, curando il piede doloroso in tutti i suoi aspetti: trattamenti podologici, medicazioni, ortesi digitali, screening piede diabetico. Dopo la laurea triennale ha quindi iniziato a lavorare presso Ortopedie Sanitarie e come libero professionista in ambulatori privati. Ha frequentato e conseguito il Master di Specializzazione in ” Podologia Pediatrica” presso l’Università di Barcellona.

Il nostro marchio Laboratorio Podologico non è da intendersi solo nel senso stretto del termine: dietro alla parola laboratorio si cela in realtà un gruppo di 35 giovani podologi in continua evoluzione diffusi in Toscana, Liguria ed Emilia-Romagna

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