Molti non sanno che il podologo può eseguire il cosiddetto SCREENING VASCOLARE: un attento esame vascolare del piede e dei distretti correlati indispensabile nel paziente diabetico e non solo.
Io screening è in grado di intercettare problematiche anche gravi a livello degli arti inferiori (arteriopatia, ischemia relativa e critica) ma da molteplici studi emerge anche il suo ruolo nella prevenzione cardio vascolare generale.
Questo esame comprende:
- la raccolta dei sintomi del paziente di interesse vascolare (bruciore piede e gambe, piedi freddi, gonfiore, dolore alla posizione seduta o a letto etc…),
- l’analisi della terapia farmacologica (farmaci antipertensivi, farmaci anticoagulanti e antiaggreganti, farmaci per la funzionalità cardiaca…);
- ispezione del piede e delle gambe alla ricerca di segni indicativi di vasculopatia (alterazioni della pelle, presenza e qualità dei polsi periferici, presenza di eventuali soffi sistolici sui grossi vasi, valutazione della presenza di vasi venosi dilatati, tortuosi, caldi e ancora presenza di lesioni cutanee, misurazione della pressione arteriosa).
- L’esame diagnostico strumentale di maggiore rilievo è il calcolo dell’ABI (ankle brachial index) che fornisce informazioni sullo stato di salute delle arterie delle gambe e quindi sull’eventuale presenza o meno dell’arteriopatia periferica degli arti inferiori.
Ad esempio, una revisione sistematica del 2016 di Shahab Hajibandeh et Al. evidenzia che un basso indice pressorio caviglia-braccio è associato ad un aumentato rischio di successiva morbilità e mortalità cardiovascolare e cerebrovascolare.
Questo esame si esegue misurando la pressione arteriosa a livello del braccio e poi con l’ausilio di un doppler 8 mhz misurando la pressione arteriosa sistolica a livello della caviglia; si esegue poi il rapporto tra i valori ottenuti e il risultato ci aiuta a comprendere se siamo di fronte a un paziente con possibili calcificazioni dei vasi arteriosi oppure di fronte a una situazione di ischemia sub critica o ischemia critica (questa è una situazione di emergenza che espone il paziente a rischio di amputazione e di morte).
L’analisi dei polsi periferici con il doppler 8 mhz (o ancora meglio tramite un ecografo) è in grado oggi di fornire al podologo molte informazioni riguardo anche alla qualità del flusso di sangue che arriva sulla spinta della pompa cardiaca; infatti anche l’ascolto del flusso da parte di un orecchio allenato ed esperto permette di comprendere se il flusso è laminare o turbolento, se il polso è pieno o debole, ritmico o aritmico, normofrequente oppure no.
Questi sono tutti indicatori che non sono solo decisivi nel comprendere lo stato circolatorio del piede e delle gambe ma che ci forniscono anche preziose informazioni riguardo alla salute cardio vascolare generale del paziente (vedi ad esempio pazienti con scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, altre aritmie cardiache) che potrebbe recarsi dal podologo ignaro di un peggioramento della sua condizione clinica e che potrebbe essere quindi prontamente inviato agli specialisti di riferimento (cardiologo, angiologo, chirurgo vascolare, diabetologo).
Infine vale la pena menzionare l’importanza della valutazione podologica vascolare nei pazienti con lesioni difficili a lenta guarigione.