Come mai le donne sono così soggette a problematiche podaliche durante la dolce attesa?
Ci risponde una Podologa neomamma:
Il periodo gestazionale comporta importanti cambiamenti posturali e morfostrutturali dell’intero sistema corporeo, con particolare ripercussione sui piedi: le nostre radici. Per questo motivo ho deciso di raccontarvi le maggiori problematiche che riscontriamo nei nostri ambulatori podologici e incoraggiare le future mamme e prendersi cura di sé stesse e dei propri piedi.
La produzione dell’ormone relaxina combinato al rilascio di estrogeni e progesterone sin dai primi mesi fanno sì che ci sia un aumento della lassità di alcuni legamenti del nostro corpo, causando quindi un aumento dello stress sui tessuti molli del piede. Queste situazioni tendono a risolversi quasi totalmente durante il puerperio con la perdita di peso e la cessazione dell’attività ormonale.
Dal punto di vista posturale, l’aumento di peso per la crescita del feto, comporta un’anteriorizzazione del baricentro, aumenta la lordosi lombare, mentre la testa e il tronco si posteriorizzano. Questo cambiamento ha un impatto importante sulla deambulazione, poiché il corpo oscilla lateralmente e le gambe si divaricano, producendo un movimento oscillatorio sul piano frontale. Inoltre, l’aumento dell’inclinazione pelvica sul piano saggittale, può provocare iperestensione delle ginocchia, causando squilibrio ed indebolimento dei muscoli extrarotatori di anca, flessori ed estensori di ginocchio e flessori di caviglia.
Cosa succede quindi ai nostri piedi?
- L’ aumento del peso sostenuto dall’ormone relaxina causa un appiattimento dell’arco plantare, quindi aumenta la pronazione e la pressione sul mesopiede (Variazione di 3,78 punti nel FPI, causata da lassità del ligamento di SPRING) e un aumento del numero di scarpa, che non sempre ritornerà quello di prima;
- Lo squilibrio elettrochimico può comportare l’insorgenza di crampi ai polpacci;
- L’aumento della vasodilatazione e i cambiamenti ormonali possono favorire edema di piedi e gambe, in particolare nel periodo estivo;
- La variazione posturale, deambulatoria e l’edema favoriscono traumatismi e alterazione delle lamine ungueali, predisponendo maggiormente a unghie incarnite, onicolisi, onicomadesi (distacchi della lamina ungueale) e all’insorgenza di micosi (infezione funginee).

Cosa si può fare per prevenire tutto ciò?
- Fare movimento e attività fisica adeguata sempre con il benestare del medico, NON DIMENTICANDOSI DEI PIEDI, che hanno tantissimi muscoli da rinforzare e allenare per prevenire peggioramenti importanti e favorire un buon recupero; utili esercizi di rinforzo della muscolatura intrinseca;
- Osservare che non insorgano improvvisi edemi delle gambe e dei piedi durante il secondo e il terzo trimestre, potrebbe essersi instaurata una condizione definita gestosi;
- Osservare eventuali cambiamenti cromatici della lamina ungueale e lo stato dei solchi. Se si instaurano edema o dolore è importnate non optare per soluzioni fai da te bensì contattare un podologo;
Se persistono importanti dolori plantari o metatarsali, una valutazione funzionale con l’ausilio di una pedana baropodometrica possono aiutare a comprendere meglio l’entità del problema e a intraprendere un percorso terapeutico con eventuale plantare su misura o protocollo personalizzato di rinforzo e allungamento muscolare.
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