VALUTAZIONE DELLA CORSA E GESTIONE PODOLOGICA DELL’INFORTUNIO:
Perché è importante sapere come corri?
Una situazione ricorrente nei nostri ambulatori è proprio quella in cui il paziente podista amatoriale o professionista si trova a dover gestire un infortunio o un dolore acuto che lo ha costretto a interrompere o diminuire la sua attività, spesso con ripercussioni nella vita quotidiana.
È appurato che l’80% degli infortuni del runner sono relativi ad un sovraccarico funzionale e che la chiave della soluzione richiede una rimodulazione dell’allenamento e un ritorno all’attività graduale; questo spesso non basta, infatti nel periodo subito successivo all’infortunio è necessario scaricare le strutture lesionate, specie se a livello podalico.
In questa fase il podologo gioca un ruolo fondamentale nell’individuazione di carichi biomeccanici anomali; questo step non è però così scontato e cerchiamo di capirne il perché.
Nello strutturare una valutazione funzionale podologica, in aggiunta ad anamnesi remota e attuale, test clinici e analisi classica della deambulazione, la valutazione della corsa è l’arma vincente per inquadrare al meglio la problematica.
Quello che intendiamo dire è che limitarsi a valutare solo la camminata di un podista, anche se amatoriale, non ci dà informazioni sufficienti per capire quale sia il problema.
La valutazione della corsa viene condotta sul tapis roulant con l’ausilio di video analisi riprendendo il paziente sul piano frontale e sagittale (da dietro oppure di lato) oppure con l’aiuto di sensori oscillometri e accelerometri che ci forniscono dati numerici più precisi.
Quello a cui facciamo più attenzione è:
- Cadenza della corsa: passi al minuto
- Punto di appoggio: tallone, mesopiede e avampiede
- Posizione del busto ed eventuale presenza di overstriding
- Asimmetrie: velocità di pronazione o supinazioni eccessive
- Oscillazione verticale
Queste informazioni non sono fini a se stesse, vengono infatti rapportate alla sintomatologia del paziente, con il fine di poter scaricare la struttura lesionata durante la corsa e il return to run e in alcuni casi anche nella vita quotidiana extra sport.
Le soluzioni podologiche comprendono: correzioni personalizzate delle solette della scarpa da running, ad es cunei pronatori e supinatori di avampiede o retropiede o scarichi mirati; cambio della tipologia di calzatura a seconda della localizzazione dell’infortunio; terapia ortesica plantare su misura e esercizio terapeutico mirato.
Nel prossimo articolo della nostra sezione running:
Abuso del plantare nel running: quando è veramente necessario?